Conto alla rovescia per l'estate by Vecina La Rubia

Conto alla rovescia per l'estate by Vecina La Rubia

autore:Vecina La Rubia [Rubia, Vecina La]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788822774576
editore: Newton Compton editori
pubblicato: 2023-05-17T22:00:00+00:00


Álex: Ci sei?

Tu: Stasera non posso, Álex, devo dare da bere al mio pesce rosso.

Álex: Ahahah! Mi era mancato il tuo senso dell’umorismo!

Tu: Non si direbbe.

Álex: Sei arrabbiata?

Tu: No.

Álex: Non si direbbe.

Non sapevo cosa rispondergli. In fondo adoravo chattare con lui, e poi avevo voglia di rivederlo. Alla fine cedetti e gli dissi di passare alle dieci.

Come previsto, arrivò vestito di tutto punto, con in mano una piantina di camelie e indosso un profumo dalle note dolci che mi fece persino dimenticare la conversazione avuta con Lucía.

«Sai qual è il tuo problema?», disse, notando il mio malumore.

«Sorprendimi».

«Rabbia cronica».

«Ma certo, sono cronicamente arrabbiata con te» risposi a bruciapelo.

«No, la tua rabbia non è contro di me, né contro il mondo in generale, al contrario di quanto possa sembrare, ma contro te stessa, e questo assorbe l’energia. Dobbiamo conoscerci meglio» disse con veemenza.

«E quando cominciamo?», gli domandai, stando al suo gioco.

«Così ti voglio. Dai, chiedimi quello che vuoi», rispose rinfrancato.

«Perché continui ad apparire e scomparire?»

«Uhhh, che domanda scabrosa! Pensavo che mi avresti chiesto dove avevo comprato le camelie».

«Non volevi che ci conoscessimo meglio? Allora, forza».

Álex sorrise timidamente e fece un respiro profondo.

«Io non appaio e scompaio. Ho un lavoro che…».

«Quale lavoro?», lo interruppi.

Álex sospirò di nuovo.

«Tu pensi che quando me ne vado e non rispondo ai tuoi messaggi, io lo faccia a cuor leggero, perché mi va di farlo, ma non è così. Sei l’ultima persona con la quale mi vedo prima di partire e la prima quando torno».

«E dove vai?»

«Qui, per esempio».

Álex prese il cellulare e mi mostrò una foto che lo ritraeva insieme ad altre persone, davanti all’ingresso dell’hotel Don Pepe di Marbella. Era in giacca e cravatta, sembrava che stesse partecipando a un’inaugurazione, a un anniversario o a qualche altro evento importante.

«Lavori in hotel?», chiesi sorpresa.

«No», rispose ridendo. «Sono un consulente turistico e collaboro con gli alberghi di tutto il paese per aiutarli a migliorare i loro servizi».

«Mai dai, anche Lucía fa questo lavoro. Be’, in realtà lei è più che altro una critica».

«È un mestiere… diverso. Si può dire che lei sia mia “nemica”. Mi ha già dato del filo da torcere con alcuni degli hotel a cui ho fatto da consulente», disse senza acredine.

All’improvviso compresi il motivo della tensione che avvertivo da parte di Álex in presenza di Lucía. Tra loro non era mai corso buon sangue, sebbene la freddezza con la quale Lucía lo trattava fosse dovuta a tutt’altre ragioni, dal momento che lei non conosceva la sua professione.

Mi spiegò che viaggiava spesso e che non sapeva mai per quanto si sarebbe trattenuto nello stesso posto. C’erano settimane in cui partiva per le Canarie, per poi spostarsi di punto in bianco a Valencia e infine ritrovarsi a Bilbao il giorno successivo. Io gli credetti. Mi confessò anche che non raccontava mai a nessuno in cosa consistesse il suo lavoro, perché in passato alcuni amici lo avevano messo in una posizione difficile, chiedendogli degli sconti sui soggiorni in hotel, e lui si era sentito in obbligo di accontentarli.



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